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La delibera dell’ANAC e le linee guida approvate in attuazione del protocollo di intesa tra ANAC e la Presidenza del Consiglio dei Ministri

2022
20Aprile

Con la delibera n. 141 del 30 marzo 2022, ANAC ha approvato le linee guida per la riqualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza.

Si tratta di uno degli elementi previsti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia, elemento che porta a varare la riforma del nuovo codice degli Appalti Pubblici.

Le presenti Linee guida rappresentano una prima attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto il 17/12/2021 tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’ANAC ed in particolare delle previsioni contenute agli articoli 4 e 6. In base all’articolo 4 del protocollo le Linee guida presentano una prima individuazione dei requisiti necessari per l’implementazione futura del sistema di qualificazione, declinando il contenuto dei requisiti base di cui all’articolo 38, comma 4, lettera a) del Codice.

L’articolo 6 del Protocollo prevede, infatti, che obiettivo delle Linee guida è di individuare le modalità operative per l’attuazione – anche a fasi progressive - del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza da porre alla base del nuovo sistema di qualificazione che sarà reso operativo al momento dell’entrata in vigore della riforma della disciplina dei contratti pubblici. Attraverso le Linee guida vengono individuati i dati necessari per dimostrare il possesso dei requisiti, di base e premianti, alcuni dei quali già acquisiti dall’Autorità tramite l’anagrafe unica delle stazioni appaltanti (AUSA) o la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) o acquisibili dall’Autorità mediante il collegamento con banche dati detenute da altre amministrazioni, altri che dovranno essere acquisiti attraverso dichiarazioni rese dalle stazioni appaltanti.

Attualmente le stazioni appaltanti in Italia sono 36.000, con oltre 100.000 centri di spesa. Tale numero verrà notevolmente ridotto, e potranno fare appalti solo le stazioni con le qualifiche necessarie, e le capacità di contrattazione adatte.

Si tratta di un passaggio fondamentale per migliorare la spesa pubblica in Italia.

Il tutto è finalizzato a qualificare il compratore pubblico facendo fare appalti solo in digitale attraverso una piattaforma digitale e auspicabilmente unica sul territorio, ma soprattutto collegata in tempo reale con la banca dati nazionale dei contratti pubblici di ANAC e a garantire la controllabilità dell’appalto dal bando di gara al collaudo dell’opera.

Si tratta una novità importante, mai riuscita finora in Italia (nonostante il Codice degli appalti, recependo la direttiva comunitaria, lo abbia previsto come obbligatorio dal 2018), tanto che ancora oggi più di una gara su tre viene ancora gestita in modalità cartacea.