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L'angolo dell'esperto

Cenni sulla transizione digitale della pubblica amministrazione

2023
23Febbraio

La “digitalizzazione della P.A. investe un processo nato già nel 2005, ed attualmente in corso, che comprende l’ammodernamento ed aggiornamento dell’intera Pubblica Amministrazione: in particolare la creazione di nuove infrastrutture e strategie per semplificare l’accesso, la gestione e la sicurezza delle informazioni, a vantaggio della P.A. 

Tra le 6 missioni previste dal PNRR, per la ripresa dell’economia nazionale, quella della transizione digitale delle infrastrutture di comunicazione ricopre un interesse particolarmente pregnante dato che l’Unione Europea ha imposto agli Stati membri di investire nella digitalizzazione almeno il 20% delle risorse messe a disposizione.

Al fine di favorire l’innovazione digitale, il PNRR, infatti, ha previsto che “la semplificazione delle norme in materia di contratti pubblici e concessioni è un obiettivo essenziale per l’efficiente realizzazione delle infrastrutture e per il rilancio dell’attività edilizia…

L’e-procurement, infatti, costituiva già un obiettivo delle Direttive Europea del 2014 in materia di contratti pubblici, perché idonea a semplificare la pubblicazione degli appalti ed accrescere l’efficacia e la trasparenza delle procedure di appalto. Dal lato dell’operatore economico, invece, consente una maggiore possibilità di partecipazione alle gare, anche per le società più piccole.

Come è stato già detto, questo processo di digitalizzazione, in realtà, è partito già nel 2005 con la pubblicazione del D.L. 72/2005, denominato C.A.D. ossia, Codice dell’Amministrazione Digitale; nel 2012 nasce l’AgID (l’Agenzia per l’Italia Digitale), avente come obiettivo il raggiungimento dei programmi dell’Agenda Digitale Europea nonché la “Strategia per la crescita digitale 2014-2020”. Nel 2017 viene creato il “Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione” che da applicazione alla Strategia, ed è stato aggiornato anche nei successivi anni.

Con la Gazzetta Ufficiale n. 256 del 26 ottobre 2021 è stato pubblicato il “Regolamento recante modalità di digitalizzazione delle procedure dei contratti pubblici” adottato con il Decreto n. 148, approvato il 12 agosto 2021, e previsto già nell’art. 44 del codice degli appalti pubblici.

Il DPCM n. 148 stabilisce i principi per la digitalizzazione delle procedure di affidamento dei contratti pubblici da parte delle amministrazioni e definisce le caratteristiche tecniche che i sistemi telematici per l'e-procurement devono avere. La piattaforma digitale per l'e-procurement deve rispondere a requisiti funzionali e tecnologici uniformi per garantire l'interconnessione e l'interoperabilità dei dati. L'accesso al sistema telematico è regolamentato attraverso l'identificazione degli utenti e la loro autorizzazione tramite SPID per gli operatori nazionali o mezzi di identificazione elettronica per gli operatori esteri. Le comunicazioni tra gli utenti e il sistema telematico avvengono esclusivamente attraverso il domicilio digitale o un indirizzo di posta elettronica come mezzo di recapito certificato.

Con Delibera n. 773 del 24/11/2021 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 24/12/2021 l’ANAC ha adottato il bando tipo n. 1 relativo alle procedure aperte telematiche per l’aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa di contratti sopra soglia comunitaria nei settori ordinari. Con l’adozione del nuovo bando tipo il presidente dell’ANAC ha dichiarato finita l’era della carta nelle gare pubbliche, ma anche, e non solo, dava attuazione degli artt. 40 e 58 del D.Lgs 50/2016, nonché esercitava la volontà dell’Autorità di supportare le stazioni appaltanti nel processo di digitalizzazione, imposto dalla Comunità Europea ai singoli stati membri e previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Con l’adozione del bando tipo continua, pertanto, il processo di digitalizzazione anche perché le indicazioni in esso contenuto sono vincolanti per le stazioni appaltanti dato che ai sensi dell’art. 71 del codice dei contratti pubblici le stazioni appaltanti devono redigere i bandi di gara in conformità ai bandi tipo adottati dall’ANAC.

Lo stesso bando tipo n. 1 sancisce, per quanto attiene gli adempimenti necessari per la partecipazione alle procedure di gare telematiche il principio di “autoresponsabilità e diligenza qualificata degli operatori economici”. Questi ultimi hanno l’obbligo di dotarsi degli strumenti informatici utili per la partecipazione alle gare telematiche e per il corretto funzionamento della piattaforma digitale sulla quale è pubblicata la gara.

Anche l’ANAC, riportandosi al “Regolamento” di cui al DPCM n. 148 prevede che l’identificazione dell’operatore economico potrà effettuarsi tramite l’utilizzazione dello SPID e che l’operatore economico sia dotato di una casella di posta elettronica certificata (PEC), quale domicilio fiscale utilizzato per le comunicazioni riguardanti le operazioni di gara.

Tutti questi provvedimenti rappresentano un passo decisivo per la transizione al digitale nella Pubblica Amministrazione.

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